" Puoi rincorrere una farfalla per tutto il prato e non prenderla mai. Ma se ti siedi tranquillo sull'erba verrà a posarsi sulla tua spalla."

3 dicembre 2012

Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte

Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte (The Curious Incident of the Dog in the Night-Time), è un romanzo di Mark Haddon.
La voce narrante è quella del protagonista, un ragazzo quindicenne, Christopher Boone, affetto dalla sindrome di Asperger: una forma di autismo che gli porta ad avere non solo strani comportamenti (poche amicizie, si agita se ci sono suoni, ossessive ripetizioni), ma anche straordinarie capacità logico-matematiche (non a caso nel libro sono riportati vari quesiti matematici famosi). 
Una notte Christopher scopre il cane della vicina ucciso con una forca da giardino e, personificandosi in Sherlock Holmes, decide di indagare, nonostante il divieto del padre. 
Il racconto attraversa diversi temi importanti, come il difficile rapporto tra padri e figli (specialmente nel caso in cui quest’ultimi siano malati mentalmente), la verità, l’adolescenza e la diversità, ma è anche una storia raccontata con incredibile sensibilità e humour, che sorprende e fa riflettere senza mai annoiare.



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2 novembre 2012

Nathan Never

Nathan Never è stato il primo fumetto della Bonelli di genere fantascientifico. Ideato da Michele Medda, Antonio Serra e Bepi Vigna, ha esordito in edicola nel 1991 con un albo intitolato Agente Speciale Alfa che aveva per tema le tre leggi della robotica di Asimov.
Il personaggio di Nathan Never è ispirato a Rick Deckard, il protagonista del film Blade Runner, del quale il fumetto condivide, almeno in un primo tempo, la visione di futuro cinica e pessimista e il cupo scenario urbano.
Inizialmente il nome scelto per la serie doveva essere Nathan Nemo, ma poi venne rinominato in Nathan Never. Nemo sarebbe rimasto il nome in codice di Nathan.
Eroe di stampo tradizionale, uomo integerrimo indurito dal lavoro svolto, ma non certo cinico e disincantato, Nathan Never vive le sue avventure in un futuro prossimo, in una civiltà dominata dalla tecnologia e costantemente alle prese con problemi come l'inquinamento e lo strapotere dei mass-media. 
Nathan combatte per la giustizia, ma non è un crociato. Una delle caratteristiche della serie è che tutti i personaggi, eroi o criminali, sono caratterizzati come persone che hanno dei motivi per fare quello che fanno. Non esistono persone buone o cattive. Esistono azioni buone o cattive.



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1 novembre 2012

Dylan Dog

Dylan Dog è una serie italiana a fumetti creata nel 1986 da Tiziano Sclavi per Sergio Bonelli Editore.
Il 26 settembre 1986, ma con data ufficiale di copertina ottobre 1986, esce nelle edicole il numero 1 del nuovo mensile a fumetti, intitolato L'alba dei morti viventi
E' il fumetto culto degli ultimi trent'anni. 
Al suo esordio si presentava come il primo fumetto Bonelli dedicato al genere horror.
Dylan Dog è un detective privato, l'unico "indagatore dell'incubo" del mondo, che si occupa esclusivamente di casi insoliti, in tutte le sfumature del termine. Ha poco più di trent'anni, è inglese, vive a Londra in una casa piena di gadget "mostruosi" e con un campanello che invece di suonare lancia un urlo agghiacciante. Somigliante all'attore inglese Rupert Everett, il protagonista è affiancato da una spalla, parte comica del fumetto e che si rivela essere un sosia di Groucho Marx.
Il fumetto ha come filo conduttore la paura. Ad affascinare il protagonista è la paura irrazionale e inspiegabile dell'ignoto. E lui stesso ha paura: non è un eroe invincibile, e nemmeno un anti - eroe. Dylan Dog è soltanto un uomo che, a differenza di tanti, non rifiuta l'ignoto ma tenta di penetrarlo e comprenderlo, specialmente quando il mistero e l'orrore si celano nel profondo dell'inconscio.



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25 ottobre 2012

Kitchen

Kitchen è il primo romanzo scritto dall'autrice giapponese Banana Yoshimoto nel 1988 ed è diviso in due parti: Kitchen e Plenilunio (Kitchen 2).  
La storia racconta della giovane protagonista Mikage, orfana da tempo dei genitori, che rimane sola al mondo dopo la morte dell’amata nonna, ultimo anello della famiglia. La stanza della casa che adora di più è la cucina. E’ quello il luogo in cui si raccoglie, si sente protetta, respira i ricordi di una familiarità ormai perduta. Attraversato un periodo buio in cui crede di non riuscire a superarlo, Mikage viene accolta a casa di Yuichi, suo compagno di università. Tra i due inizia un'amicizia particolare, accomunata dalla stessa sofferenza che quasi impedisce loro di comunicare pur mantenendoli molto vicini.
Nella seconda parte del romanzo, Plenilunio, Yuichi e Mikage subiscono un'ulteriore perdita e rimangono davvero soli; nonostante la voglia di entrambi di fuggire, di scappare per non vivere la cruda realtà, entrambi capiscono che l'unico modo per farcela è restare uniti.
L'autrice tocca diversi temi: la solitudine, il cibo come risorsa e arte, l'omosessualità, ma soprattutto parla della vita e della morte, due temi che si ritroveranno successivamente in molte delle sue opere.
Il romanzo ha riscosso un grande successo grazie soprattutto allo stile giovanile e fresco della Yoshimoto, ispirato ai manga.



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24 ottobre 2012

La memorabile vacanza del barone Otto

La memorabile vacanza del barone Otto è un romanzo scritto nel 1909 da Mary Annette Beauchamp, figlia di un ricco commerciante trasferitosi con la famiglia in Australia; utilizzerà in seguito lo pseudonimo di "Elizabeth" per firmare quasi tutti i suoi numerosi libri, accompagnandolo poi con il cognome del marito, il conte August von Arnim.
Il romanzo racconta la cronaca dell'indimenticabile vacanza del barone tedesco Otto von Ottringel, nel sud dell'Inghilterra, organizzata da una giovane vedova sua conoscente. Il barone scoprirà ben presto di essersi lasciato coinvolgere in una vacanza avventurosa e disagevole, in compagnia di persone molto diverse da lui, alle quali si renderà antipatico. Se all'inizio il suo voler dimostrare la propria superiorità (di tedesco sugli inglesi, di uomo sulle donne) appare solo comico, a poco a poco il suo atteggiamento lo emarginerà dal gruppo e gli varrà la ribellione della moglie.
Narrata in prima persona dal barone, la storia è percorsa da un'ironia continua e sottile creata dai contrasti culturali che dividono i tedeschi dagli inglesi.



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La signora Dalloway

La signora Dalloway (Mrs Dalloway) è un romanzo di Virginia Woolf pubblicato nel 1925.
Il racconto è concentrato su un unico giorno, un mercoledì di giugno del 1923, e un unico spazio, Londra. 
Clarissa Dalloway, moglie di un deputato conservatore, prepara la sua festa per la sera. Septimus Warren Smith, sopravvissuto alla "grande guerra", nel frattempo passeggia con la moglie Lucrezia a Regent's Park in preda ai suoi deliri. Nulla sembra legare i due, se non la città di Londra. I due senza incontrarsi, ma passando per gli stessi luoghi, tessono il filo sottile di corrispondenze, di echi ed emozioni che creano il romanzo.
Clarissa e Septimus sono infatti due esistenze che si intrecciano e si rispecchiano senza mai incontrarsi, lontane eppure accomunate dal dolore e dalla paura, della morte e della vita. Dolore e paura di cui si libereranno, alla fine, con scelte opposte e che chiudono il viaggio della coscienza di entrambi e i mille percorsi di quella lunga giornata londinese.



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Piccole donne

Piccole donne è il più famoso romanzo di Louisa May Alcott, che pubblicò, per la prima volta, in due volumi, il primo nel 1868 e il secondo nel 1869 in America, con il titolo "Little Women or, Meg, Jo, Beth, and Amy".
Il romanzo narra le vicende della famiglia March, che rispecchiano quelle della stessa famiglia Alcott. La storia è incentrata su quattro sorelle, Amy, Jo, Meg e Beth che vivono con la madre e la domestica, mentre il padre è al fronte a combattere la Guerra di Secessione.
La guerra fa da sfondo alle grandi avventure e alle piccole disavventure delle quattro ragazze. Certo la loro vita è segnata dalle continue preoccupazioni per il padre lontano e per le ristrettezze economiche che si trovano a subire proprio in conseguenza della guerra, ma quello che risalta maggiormente è la loro storia. Tra difficoltà economiche e piccoli problemi quotidiani, le ragazze crescono imparando a combattere i propri difetti e ad affrontare le sfide della vita di tutti i giorni, accompagnate dalla benevola figura della signora March e dal fidato amico e vicino di casa Laurie Lawrence.
Un libro indimenticabile, letto da piccoli e riscoperto da adulti, che mette l'accento su tematiche importanti ed è capace di aprire il cuore alla speranza.



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23 ottobre 2012

Don Chisciotte della Mancia

Don Chisciotte della Mancia (titolo originale in lingua spagnola: El ingenioso hidalgo don Quijote de la Mancha) è la più importante opera letteraria dello scrittore spagnolo Miguel de Cervantes Saavedra, e una delle più rappresentative della letteratura mondiale.
Il romanzo narra le avventure di un hidalgo spagnolo di nome Alonso Quijano, appassionato di romanzi cavallereschi. Le letture lo condizionano a tal punto da trascinarlo in un mondo fantastico, nel quale si convince di essere chiamato a diventare un cavaliere errante. Si mette quindi in viaggio, come gli eroi dei romanzi, per difendere i deboli e riparare i torti.
Alonso diventa così il cavaliere Don Chisciotte della Mancia e inizia a girare per la Spagna. Nella sua follia, ricca di generosità, eroismo e nobile sentire, Don Chisciotte nomina proprio scudiero un contadino prudente e astuto, buono e fedele, Sancio Panza, e, come tutti i cavalieri erranti, sente la necessità di dedicare a una dama le sue imprese. Lo farà scegliendo Aldonza Lorenzo, una contadina sua vicina, da lui trasfigurata in una nobile dama e ribattezzata Dulcinea del Toboso.
Purtroppo, però, la Spagna del suo tempo non è quella della cavalleria e nemmeno quella dei romanzi picareschi, e per l'unico eroe rimasto le gloriose avventure sono rade. La sua visionaria ostinazione lo spinge però a leggere la realtà con altri occhi, combattendo avversari immaginari e risultandone sempre sonoramente sconfitto.
Il Don Chisciotte può essere considerato il primo romanzo moderno, con protagonista un eroe problematico alla ricerca della propria identità in contrasto col mondo che lo circonda.



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25 maggio 2012

Il giro di vite

Il giro di vite è un racconto nero, in cui si intreccia il soprannaturale con la più viva realtà. Nulla è eccessivamente enfatizzato e ciò rende ancor più reale quello che da Henry James viene raccontato. 
Questo romanzo breve è narrato attraverso la lettura dei diari della protagonista, una giovane donna che accetta di recarsi a Bly, una dimora di campagna, dove vivono i due bambini ai quali deve fare da istitutrice. Una volta arrivata sul posto, all'apparenza tutto è sereno e affascinante. I due piccoli allievi, Flora e Miles, sono educati, intelligenti e accattivanti, quasi angelici. Tuttavia la quiete viene turbata da un tetro segreto: un'ombra di mistero aleggia sui due bambini. 
L’angoscia tangibile che grava sulla casa si solidifica improvvisamente quando alla giovane si presentano i fantasmi di un uomo e di una donna, protagonisti in vita di una sordida storia d’amore. La ragazza ha solo un desiderio: salvare i suoi due giovani protetti, che le appaiono innocenti e ignari.
Una storia spietata di fantasmi, in cui paura e terrore sono dosati con mano magistrale dall'autore che crea, così, un racconto semplicemente spaventoso in perfetta assonanza con la tradizione gotica.



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